Le app e i loro rischi sotto la lente dei garanti europei e del Regolamento (UE) n. 679/2016

Le applicazioni per dispositivi intelligenti sollevano questioni di data privacy che sono da tempo sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni comunitarie e, con l’avvento del Regolamento (UE) n. 679/2016 (relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonchè alla libera circolazione di tali dati), un nuovo livello di attenzione sarà ad esse riservato.

L’interesse si concentra in particolare sulle possibili interazioni delle applicazioni con il dispositivo che le accoglie e sulle possibilità di un uso smodato di informazioni e dati personali. Rilevano, al fine, le modalità con cui le informazioni vengono raccolte e organizzate anche dal sistema operativo presente sul dispositivo in uso dall’utente. Esso è progettato perché le sue componenti principali (o meglio funzionali ai servizi principali di cui il dispositivo dispone) siano di supporto alle app installate attraverso interfacce di programmazione dell’applicazione (API), le quali offrono l’accesso ai molteplici sensori che possono essere presenti sui dispositivi intelligenti e che comprendono, per esempio, fotocamere per acquisire filmati e fotografie, microfono per le registrazioni audio, giroscopio e sensori di prossimità. Le interfacce, inoltre, possono fornire informazioni relative al dispositivo stesso tramite uno o più identificatori univoci e informazioni su altre applicazioni installate.

Fonte: Privacy.it